NOEMI"Il malato di cancro spesso si sente un’etichetta incollata addosso che limita lo spettro delle possibilità e condiziona le interazioni con le persone circostanti. Si può vivere il cancro come un “evento” non totalizzante e non etichettante? I malati di cancro danzano, sono insegnanti, si costruiscono una casa, vanno in montagna, mangiano la pizza con gli amici. Insomma sono persone vive. Per tutti la vita è un'esperienza che terminerà, ma pochi vivono ogni momento come qualcosa di prezioso, di cui approfittare appieno: ecco che un evento tragico come il cancro può anche essere un'occasione per prendere piena coscienza di questo e cominciare a vivere con più intensità".


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Un progetto di Noemi Meneguzzo e Luca Rigon


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